17 gennaio 2012

1.202.798 passi



 di Laura Montorio

Voglio condividere con voi delle riflessioni in pillole su una delle esperienze che più mi ha formato, dal punto di vista fisico, mentale e spirituale: il Cammino di Santiago.
Sono tra i fortunati che ha potuto farlo tutto a piedi.
28 giorni, da sola, con lo zaino in spalla, per circa 800 km.
Era il 4 ottobre 2006 quando sono arrivata davanti alla Cattedrale di Santiago De Compostela, in Spagna.


Il Cammino mi ha lasciato tanto: ho fatto esperienza viva della Provvidenza, ho conosciuto il ritmo dei miei passi, ascoltato il suono del mio corpo, incontrato persone da tutto il mondo, imparato cos'è l'essenziale, conosciuto i miei limiti ma soprattutto ho capito che nel camminare sta il ritmo del pensiero, la costanza, il coraggio e la tenacia necessari alla vita perchè sia vita.

La meta dev'essere ben chiara nel sentire di ognuno ma non è importante raggiungerla: camminare verso di essa è già senso compiuto.












 

1 commento:

  1. Proprio ier dopo tanti anni ho ripreso in mano un libro regalatomi da una cara persona, si intitola "Il mondo a piedi".
    Camminare e prendere coscienza di sé e del proprio corpo.
    Ascoltarsi in silenzio.
    Condividere con i compagni di viaggio.

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