"La dama con l'ermellino" di Leonardo Da Vinci, 1488-1490 |
Chi
ama l’arte sa cosa sia il desiderio di vedere dal vivo un’opera
che già solo sulla carta patinata del libro, gli ha già tolto molte volte
il respiro.
Trovarsi a contatto con il genio e la maestria e la
percezione di eternità e universalità che l’opera porta con sé. Non è
facile spiegarlo a parole, questo mistero del bello che ogni volta ci fa
commuovere ed emozionare, ma, se amate anche voi l’arte, saprete di
cosa sto parlando. Purtroppo l’arte non è cosa da tutti i giorni e
quindi capita che ci siano opere che ancora dopo tanti anni sono nella
lista delle cose che un giorno, presto o tardi, ma dovrai assolutamente
vedere…
Tra
queste c’è Lei. Studiata per la prima volta a 15 anni, da quasi tre
lustri me la porto nel cuore. Eterea, pura, bellissima. Il suo sguardo
aristocratico è sfuggente, ma i suoi occhi tradiscono gioventù e
curiosità. Le mani affusolate accarezzano il suo animale domestico. Non è
enigmatica come Monna Lisa, ma l’eleganza avvolge anche Lei di mistero.
E’ bella, incredibilmente bella. E sta a Cracovia.
Il
ritratto di Cecilia Gallerani, La Dama con l’Ermellino, capolavoro di
Leonardo passato in mano all’aristocrazia Polacca nel 1800, è troppo
lontano da me ora. Ma ogni tanto la Polonia ci mette a disposizione
tanta bellezza concedendo (seppur a caro prezzo!) un tour itinerante in
Europa.
Anni
fa, quando ero ancora ragazzina, l’opera era tornata in esposizione a
Milano. Ricordo che avevamo organizzato per l’occasione una gita con la
scuola per vederla, ma poi, per chissà quale ragione, era tutto sfumato
lasciando me ed altri con l’amarezza per l’occasione persa. Non ci
eravamo dati per vinti e ci eravamo promessi, con l’entusiasmo dei 15
anni, che, appena presa la patente, avremmo organizzato una vacanza in
Cracovia solo per vederla (…).
Beh,
inutile che vi dica quel viaggio non si è più fatto e ora, che sono
passati più di 10 anni dai tempi della patente, La Dama con l’Ermellino
ha fatto un nuovo ritorno in Europa. Con tappe a Berlino, Madrid
e…Londra: ovvero, a un’ora da dove abito io!
Quando
l’ho saputo, non ci potevo credere: il destino mi stava offrendo una
seconda possibilità! E poi, adesso tra internet, il booking online, il
treno e la metrò, tutto sarebbe stato possibile…altro che macchina e
Cracovia…Era arrivato il momento, questa volta l’avrei vista, ne ero
sicura!!
Fiondatami
sul sito della National Gallery, già il primo giorno dell’apertura
dell’esposizione, scopro però amaramente che tutti i biglietti per
vedere la mostra sono completamente sold-out. Rimanevano quelli da
acquistare in biglietteria: e quindi va bene, felice e baldanzosa, la
prima domenica disponibile, mi avvio verso Londra.
Svegliandomi con
calma (domenica è sempre domenica), arrivo a Londra e mi imbatto in
lavori della metropolitana. Una deviazione un po’ complessa (forse
andare in macchina a Cracovia mi avrebbe fatto impiegare meno tempo), ma
alla fine, soddisfatta, alle 2 pm sono davanti alla sede
dell’esposizione. Appena posizionata in coda, una guardia mi si
avvicina e mi dice che è spiacente, ma i biglietti per la giornata sono
già stati tutti venduti. Mi consiglia di arrivare la mattina presto,
perché i biglietti per la giornata vengono venduti tutti alla mattina.
Chiedo se posso acquistarli in anticipo per una delle prossime
domeniche, ma mi dice che no, questo servizio non è possibile, ma mi
invita a riprovare tornando ancora. A malincuore torno a casa e
riprogrammo l’evento per gennaio, dopo il conseguimento del master. Ce
la posso fare, tutto si incastra: ho due weekend ancora per vederla.
Il
primo mi trovo a letto, ammalata. Non importa, il secondo, sarà quello
giusto.
Mi sveglio presto, ho deciso che voglio essere all’apertura e
fare la coda tutta la mattina se servisse.
Arrivo alle 9.15, il museo
ha appena aperto. Mi incolonno dietro gli altri visitatori, nel freddo
di questa nebbiosa e fredda domenica londinese, supportata da una
cioccolata calda venduta da un ambulante che ha disposto il suo
carrello, non a caso, proprio dove la coda termina. La fila di persone
scorre e comincio a pensare che fra poco sarà il mio turno…quando
l’occhio mi cade su un cartello.
I biglietti per oggi sono già venduti.
Tutti. Mi si avvicina ancora una volta una guardia. Le chiedo come sia
possibile: il museo ha appena aperto, io sono arrivata alle 9.15…come
possono essere già tutti venduti??? La donna mette da parte il suo
aplomb inglese :”Appena arrivata?!?!?” chiede ridendomi in faccia :”Sì…”
rispondo io :”Beh”- mi dice – “la gente in questi giorni comincia a
mettersi in coda alle 4 di mattina….” 4 di mattina????????????????
Le
chiedo se secondo lei ci sono possibilità di vederla la settimana
prossima, ma lei scuote la testa :
”E’ l’ultimo weekend di esposizione,
non credo che sia possibile”- mi dice- “A meno che lei non sia disposta a
stare qui dal sabato sera per entrare la domenica mattina…”.
E
quindi, è andata a finire così, anche questa volta…La Dama rimane per
me ora sulle pagine dei miei libri di storia dell’arte e su quelle di
internet che la ritraggono. E nella mia lista delle cose da vedere un
giorno, presto o tardi, ma assolutamente...
Però, dopotutto, Cracovia non è poi così lontana…e forse si potrebbe organizzare un viaggio in macchina con un po’ di amici….
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