27 aprile 2012

La dama che si nasconde

di Elisa Alfonsi

"La dama con l'ermellino" di Leonardo Da Vinci, 1488-1490

Chi ama l’arte sa cosa sia il desiderio di vedere dal vivo un’opera che già solo sulla carta patinata del libro, gli ha già tolto molte volte il respiro. 
Trovarsi a contatto con il genio e la maestria e la percezione di eternità e universalità che l’opera porta con sé. Non è facile spiegarlo a parole, questo mistero del bello che ogni volta ci fa commuovere ed emozionare, ma, se amate anche voi  l’arte, saprete di cosa sto parlando. Purtroppo l’arte non è cosa da tutti i giorni e quindi capita che ci siano opere che ancora dopo tanti anni sono nella lista delle cose che un giorno, presto o tardi, ma dovrai assolutamente vedere…

Tra queste c’è Lei. Studiata per la prima volta a 15 anni, da quasi tre lustri me la porto nel cuore. Eterea, pura, bellissima. Il suo sguardo aristocratico è sfuggente, ma i suoi occhi tradiscono gioventù e curiosità. Le mani affusolate accarezzano il suo animale domestico. Non è enigmatica come Monna Lisa, ma l’eleganza avvolge anche Lei di mistero. E’ bella, incredibilmente bella. E sta a Cracovia.

Il ritratto di Cecilia Gallerani, La Dama con l’Ermellino, capolavoro di Leonardo passato in mano all’aristocrazia Polacca nel 1800, è troppo lontano da me ora. Ma ogni tanto la Polonia ci mette a disposizione tanta bellezza concedendo (seppur a caro prezzo!) un tour itinerante in Europa.



Anni fa, quando ero ancora ragazzina, l’opera era tornata in esposizione a Milano. Ricordo che avevamo organizzato per l’occasione una gita con la scuola per vederla, ma poi, per chissà quale ragione, era tutto sfumato lasciando me ed altri con l’amarezza per l’occasione persa. Non ci eravamo dati per vinti e ci eravamo promessi, con l’entusiasmo dei 15 anni, che, appena presa la patente, avremmo organizzato una vacanza in Cracovia solo per vederla (…).

Beh, inutile che vi dica quel viaggio non si è più fatto e ora, che sono passati più di 10 anni dai tempi della patente, La Dama con l’Ermellino ha fatto un nuovo ritorno in Europa. Con tappe a Berlino, Madrid e…Londra: ovvero, a un’ora da dove abito io!

Quando l’ho saputo, non ci potevo credere: il destino mi stava offrendo una seconda possibilità! E poi, adesso tra internet, il booking online, il treno e la metrò, tutto sarebbe stato possibile…altro che macchina e Cracovia…Era arrivato il momento, questa volta l’avrei vista, ne ero sicura!!  

Fiondatami sul sito della National Gallery, già il primo giorno dell’apertura dell’esposizione,  scopro però amaramente che tutti i biglietti per vedere la mostra sono completamente sold-out. Rimanevano quelli da acquistare in biglietteria: e quindi va bene, felice e baldanzosa, la prima domenica disponibile, mi avvio verso Londra. 
Svegliandomi con calma (domenica è sempre domenica), arrivo a Londra e mi imbatto in lavori della metropolitana. Una deviazione un po’ complessa (forse andare in macchina a Cracovia mi avrebbe fatto impiegare meno tempo), ma alla fine, soddisfatta, alle 2 pm sono davanti alla sede dell’esposizione. Appena posizionata  in coda, una guardia mi si avvicina e mi dice che è spiacente, ma i biglietti per la giornata sono già stati tutti venduti. Mi consiglia di arrivare la mattina presto, perché i biglietti per la giornata vengono venduti tutti alla mattina. Chiedo se posso acquistarli in anticipo per una delle prossime domeniche, ma mi dice che no, questo servizio non è possibile, ma mi invita a riprovare tornando ancora. A malincuore torno a casa e riprogrammo l’evento per gennaio, dopo il conseguimento del master. Ce la posso fare, tutto si incastra: ho due weekend ancora per vederla. 

Il primo mi trovo a letto, ammalata. Non importa, il secondo, sarà quello giusto. 

Mi sveglio presto, ho deciso che voglio essere all’apertura  e fare la coda tutta la mattina se servisse. 
Arrivo alle  9.15, il museo ha appena aperto. Mi incolonno dietro gli altri visitatori, nel freddo di questa nebbiosa e fredda domenica londinese, supportata da una cioccolata calda venduta da un ambulante che ha disposto il suo carrello, non a caso, proprio dove la coda termina. La fila di persone scorre e comincio a pensare che fra poco sarà il mio turno…quando l’occhio mi cade su un cartello. 
I biglietti per oggi sono già venduti. Tutti. Mi si avvicina ancora una volta una guardia. Le chiedo come sia possibile: il museo ha appena aperto, io sono arrivata alle 9.15…come possono essere già tutti venduti??? La donna mette da parte il suo aplomb inglese :”Appena arrivata?!?!?” chiede ridendomi in faccia :”Sì…” rispondo io :”Beh”- mi dice – “la gente in questi giorni comincia a mettersi in coda alle 4 di mattina….” 4 di mattina????????????????

Le chiedo se secondo lei ci sono possibilità di vederla la settimana prossima, ma lei scuote la testa :
”E’ l’ultimo weekend di esposizione, non credo che sia possibile”- mi dice- “A meno che lei non sia disposta a stare qui dal sabato sera per entrare la domenica mattina…”.

E quindi, è andata a finire così, anche questa volta…La Dama rimane per me ora sulle pagine dei miei libri di storia dell’arte e su quelle di internet che la ritraggono. E nella mia lista delle cose da vedere un giorno, presto o tardi, ma assolutamente...

Però, dopotutto, Cracovia non è poi così lontana…e forse si potrebbe organizzare un viaggio in macchina con un po’ di amici….

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