27 gennaio 2012

Per dare il nostro omaggio alla Giornata della Memoria non potevamo trovare parole migliori di quelle di un uomo che, nemmeno trentenne, ha vissuto in pieno il terribile dramma della deportazione.

Leggiamo e impariamo dai nostri errori, se vogliamo veramente essere veri uomini e vere donne. 


 Se questo è un uomo       di   Primo Levi

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno
Meditate che questo è stato
Vi comando queste parole
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via
Coricandovi alzandovi
Ripetetele ai vostri figli
O vi si sfaccia la casa
La malattia vi impedisca
I vostri nati torcano il viso da voi. 

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