20 dicembre 2011

Lo spirito del Natale


di Francesca Bellemo

Dal diario di lei:

"Quanta adrenalina l'arrivo del Natale! Abbiamo comprato la settimana scorsa il nostro primo albero (finto, ovviamente, perché sono contraria al disboscamento delle foreste a fini consumistici). Per le decorazioni invece ci sto ancora pensando. 
É tradizione della mia famiglia fare ogni anno l'albero di Natale su un tema diverso: tutto rosso, tutto oro, tutto a fiocchi oppure solo giocattoli di legno o solo palline di vetro...Dato il particolare momento storico mi piaceva interpretare nell'albero di Natale il concetto di "sobrietà" e di "autenticità" cosi ho comprato delle palline fatte di rami intrecciati, delle pigne e delle palline di vetro trasparente che sembrano bolle di sapone, fette di arancia esiccate appese ai rami e poi batuffoli di cotone a mo' di neve sulle finestre... Sto realizzando anche un presepe di terracotta ispirandomi ai tratti fisionomici palestinesi per raffigurare la speranza della pace in medioriente. Che emozione l'attesa del Natale! Quanti piccoli segni possono incarnare la grandezza di un Dio che si fa piccolo e povero per avvicinarsi a noi e alle nostre miserie.
Devo ricordarmi di comprare altri gancetti per appendere all'albero le stelline e i cuoricini di pasta di sale che si stanno asciugando sopra il termosifone!".


Dal diario di lui:

“Sono circondato di babbi natali azzurri. Azzurri perchè in tinta con il colore della cucina. E con quello dei cuscini.
L'albero di Natale non si poteva fare classico, normale, come tutti i mortali. No. Ha voluto l'albero a tema. E allora eccoci pieni di affaretti di pasta di sale sopra tutti i termosifoni ad asciugare e palline equosolidali di cartone e legno e altre cose simili che rispettano i diritti umani. Per non parlare dei maledetti batuffoli di cotone appesi alle finestre col filo di nylon che ho dovuto appendere uno ad uno perchè sennò lei non ci arrivava e passava la sera a saltare per raggiungere la finestra mentre io volevo fare zapping in santa pace davanti alla tv. E il presepio? Non potevamo prendere le statuine di plastica made in china come tutti? nossignore. Bisogna farle a mano con il das rosso, quello che ti si spappola su tutta la cucina.
Calma. Grande calma. Tengo un sorriso costante e le dico che mi piacciono un sacco tutte le sue creature di pasta di sale perchè mi ha promesso che se faccio il bravo mi posso comprare la playstation”.

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