foto di: Daria Meneghel |
Chi l'ha inventato sicuramente un lavoro già lo aveva,
altrimenti non avrebbe partorito questo esperimento che ha come fine
quello di effettuare una sorta di selezione naturale di lavoratori.
Le modalità sono molteplici, ma più o meno si svolge così:
venite chiamati da un' agenzia di selezione del personale che dovrà
decidere se sarete degni o meno di fare un vero colloquio con
l'azienda.
Vi radunano in tanti, poi vi dividono in gruppetti e vi chiudono
dentro delle stanze, facendovi sedere a ferro di cavallo come in
prima elementare.
Per prima cosa, vi fanno riscrivere il curriculum a mano, forse
perchè vogliono vedere se vi ricordate tutte le cavolate che
ci avete messo, o più probabilmente perchè da come
scrivete le T e le F capiranno se siete il genere 'leader', il
genere 'rompiballe' etc. ..Poi arriva la fase alcolisti anonimi, in cui dovete presentarvi
uno alla volta: 'Ciao, mi chiamo Maria e sono disoccupata'. E tutti
in coro 'Ciao Maria, non ti devi vergognare, siamo tutti nella stessa
barca, ma insieme ne usciremo!'.
Già lì potete immaginare il vostro selezionatore che
scrive commenti su quello che dite: 'Sono un gran lavoratore'
(Questo vuole gli straordinari pagati) 'Aiuto sempre i miei colleghi'
(sindacalista sobillatore) 'Sono una persona sensibile' (questa sta
sempre in malattia) 'Mi piacciono i bambini' (rischio gravidanza:
eliminata!).
Dopodichè, possono chiedervi, ad esempio, di scrivere i
pregi ed i difetti del lavoro per il quale state facendo il
colloquio. Allora lì salta fuori la vostra capacità
diplomatica nell'evitare di scrivere -Perchè non c'erano altri
lavori disponibili-. Molti invece cadono nella più sfrenata
captatio benevolentiae affermando che vendere scopettini per il bagno
è sempre stato il sogno della loro vita e che è
davvero, davvero impossibile trovarne un lato negativo. Ne riparliamo
ad un mese dall'assunzione..
Il momento più bello è senza dubbio quello della
fase darwiniana. Il selezionatore sadico, vi impone di trovare un
accordo su una qualche delicatissima questione (E' meglio il colore
blu o il rosso? E perchè?). Vi dà un lasso di tempo in
cui dovete arrivare ad una conclusione unanime, pur pensandola in
maniera completamente diversa. A quel punto si scatenano gli istinti
umani che fino a quel momento erano rimasti sopiti, al limite delle
urla e delle scenate isteriche. E mentre lui, fingendo di leggere un
giornale, vi osserverà con malcelato sorrisetto come foste
tante scimmie in gabbia, voi vi chiederere: Ma, se insisto, mi prende
per rompiscatole? Se cedo sulle mie posizioni, mi marchia come
remissivo? E se li porto dalla mia parte, mi riterrà leader o
arrogante? E la capacità di problem solving, come gliela
dimostroooo????
Alla fine ci sarà qualcuno che cede, qualcuno che si
arrabbia e qualcuno che rimane attonito. Di sicuro quello che si è
divertito di più è il selezionatore, che, per non farvi
sentire proprio degli animali da zoo, vi chiamerà in disparte
(per nome, per di più) uno per uno e vi farà due
inutili domande prima di congedarvi.
Dopo tre o quattro ore, roba da sfiorare il sequestro di persona,
il colloquio/travaglio terminerà con un gregge di persone
distrutte che scappano a casa pensando 'Beh, non prenderà mai
quell'oca; se prende quello lì deve prendere anche me!'.
Dopo qualche settimana, potrebbe capitarvi di ricevere
dall'agenzia di selezione una mail che dice: Siamo spiacenti ma
non è stato selezionato per un ulteriore colloquio con
l'azienda in quanto il suo profilo professionale non risulta in linea
con le richieste dell'azienda stessa.
Profilo professionale??? Ma allora, cosa li
hanno inventati a fare i curriculum vitae???
Cara Paola, se un giorno sono triste so cosa fare per tirarmi su il morale: leggere il tuo post! :-D
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