22 maggio 2012

Tutti i nostri desideri

            Lydia Capelli ci parla del nuovo film di Philippe Lioret: " Tutti i nostri desideri"



Liberamente ispirato a “Vite che non sono la mia”, recente romanzo di Emmanuel Carrère (scrittore e sceneggiatore francese, autore de “L'avversario” e regista di “L'amore sospetto”), “Toutes nos envies”, in Italia “Tutti i nostri desideri”, è il nuovo film di Philippe Lioret, uscito nelle sale italiane lo scorso 11 maggio.

Chi ha amato la storia commovente del giovane clandestino iracheno che ha attraversato l'Europa e la Manica a nuoto per raggiungere la sua ragazza in Gran Bretagna nel film precedente “Welcome”, non può perdersi questo piccolo grande capolavoro.
Da un film come “Welcome”, tristemente attuale sulla mercificazione e desolazione delle vite e sull’inerzia delle istituzioni in tempo di crisi nell'Occidente contemporaneo, si è passati con “Toutes nos envies” alla natura dei desideri, ai luoghi meravigliosi e imprevisti dove, a volte, essi si nascondono. In entrambi i film, la determinazione di un singolo, l’amicizia e l’amore derivanti da un inaspettato incontro riscattano ogni diffidenza, intolleranza e pregiudizio.
La sopraffazione del più debole, le paure ingiustificate, le bassezze e gli egoismi suggeriscono al regista francese, che riesce a illuminare col cuore ogni storia, la possibilità di ogni essere umano di ritrovare sè stesso nell'altro conservandone lo spirito, la compassione e l’empatia.
Vincent Lindon (Chaos-2001, L'amore sospetto 2006), affiancato dall’altrettanto brava Marie Gillain (Harem Suare-1999 di Ferzan Özpetek, L'enfer-2005, Coco avant Chanel-L'amore prima del mito-2009), regala un’interpretazione intensa, magnetica, strepitosa.
In questi tempi in indubbia incertezza “Toutes nos envies” è uno di quei film che necessita di essere visto, commentato, non dimenticato.

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