10 maggio 2012

NUZIALI TRADIZIONI

di Paola Zapparoli

photo by Neverland Photography
E' capitato a tutte, specie in questo periodo dell'anno: quando ci passa per le mani una rivista o una brochure che parla di matrimoni, ci tuffiamo subito nella lettura. Quasi sempre, però, tra i consigli per i fiori e l'acconciatura glamour, spunta il terribile conto alla rovescia.
Ovvero, la lista di cose che la sposa deve fare un anno prima, sei mesi prima, tre mesi prima e via via fino al giorno del lieto evento. Un tale elenco di impegni a ritmo serratissimo da far venire l'ansia anche ad una che il fidanzato non lo trova neanche a pagarlo o ad una signora felicemente coniugata da vent'anni.
Per non parlare delle tradizioni, che finiscono per ipnotizzare anche le meno superstiziose tra le future spose.
Ma se pensate che siano molte qui da noi, ecco un excursus di alcuni costumi matrimoniali nel mondo.
Partiamo dall'Europa, e in particolare dall' Inghilterra, sempre prodiga di tradizioni adottate anche nei nostri matrimoni.
E' proprio dal loro detto ”Something old, something new, something borrowed, something blue and a silver sixpence in her shoe” che abbiamo infatti attinto affinchè la sposa abbia qualcosa di vecchio, di nuovo, di prestato e di blu, con l'eccezione dei 6 pence, portatori di ricchezza, che sono stati sostituiti da 'qualcosa di regalato'. 
Perfino l'usanza inglese delle damigelle della sposa, vestite con abiti uguali scelti proprio da lei, inizia a prendere piede anche da noi. In realtà, pare tragga spunto da un'antica credenza secondo la quale, nel giorno delle nozze, orde di spiritelli cattivi cercano di insidiare la sposa per rovinarle la festa. Ecco perché arrivano in soccorso le damigelle abbigliate con colori sgargianti, che confondono le idee ai diavoletti e salvano la cara amica.
Attenzione però, se volete un matrimonio biritish-style, sappiate che i vestiti delle damigelle, oltre che scelti, sono anche finanziati dalla sposa stessa. Dunque fatevi due calcoli e soprattutto, abbiate pietà per le vostre amiche nella scelta dell'abito!
Spostandosi verso l'Irlanda, si scopre un insolito uso dell'etichetta. Questo popolo di socievoli bevitori di birra, durante il ricevimento nuziale mantiene un applombe da matrimonio reale. Il pranzo, a differenza delle nostre proposte pantagrueliche, consiste in poche e semplici portate, durante le quali tutti se ne stanno buoni e zitti. Solo a compimento del pasto, si dà inizio alla vera festa e ai balli scatenati.
Ma chi non può rinunciare ai tintinnii di bicchieri ed ai cori, troverà soddisfazione in Grecia, dove ancora permane il concetto del 'grasso grosso matrimonio'. Anche qui entra in gioco una tradizione: anni addietro, infatti, si esagerava nello sfarzo e nella rumorosità del ricevimento per dimostrare che quel matrimonio era benvoluto ed ufficiale. Tutt'ora si rompe qualche piatto, e quindi vedete voi se volete adeguarvi o se vi bastano i bicchieri che immancabilmente verranno frantumati al ricevimento da qualche zio ubriaco.
Niente a che vedere, comunque, con le feste che celebrano le nozze un po' in tutta l'Africa, che a volte prevedono canti e balli protratti per diversi giorni. Non è molto invidiabile la futura sposa Masai, che, prima del matrimonio, è oggetto di insulti e lanci di oggetti da parte dei parenti di lui, cosa che dovrebbe, secondo la simpatica usanza, renderla forte di fronte ai problemi della vita.
Ma la vendetta non si farà attendere: la sposa potrà infatti rifiutarsi di entrare nella nuova capanna, dopo le nozze, se i doni della famiglia dello sposo non saranno ritenuti soddisfacenti.
Tentano di occidentalizzarsi, invece, le ragazze cinesi, che spesso dismettono i loro tradizionali abiti rossi per scegliere il nostro noto strascico bianco.
La cosa più curiosa del matrimonio cinese è che, a dispetto dei nostri spergiuri sul fatto che gli sposi non debbano vedersi prima della cerimonia, in Cina il futuro sposo si presenta a casa di lei la mattina delle nozze, munito di bouquet e con gli amici al seguito. Di lì a poco inizierà un rituale con tè a profusione che continuerà per tutta la giornata. Altra interessante curiosità: le foto in Cina si scattano prima del sì, e non dopo; certo, detta così parrebbe portare un po' di sfortuna, ma volete mettere l'idea di togliersi subito il pensiero e non dover fare attendere delle ore i parenti al tavolo del buffet?
Se foste una sposa indiana, oltre ad avere gli abiti sgargianti che ci hanno mostrato i film Bollywoodiani, potreste godere di un cosmetico addio al nubilato . Niente spogliarelli o alcool, in questo caso, ma una sobria riunione tra donne, amiche e parenti, che vi coccolerebbero la sera prima delle nozze dipingendovi mani e piedi con l'hennè.
Esiste in India una leggenda che indica come fortunato il matrimonio piovoso: la pioggia, infatti, rappresenta il cielo che si unisce alla terra, e questo simbolo è una benedizione per l'unione degli sposi.
Vera o no, potreste sempre giocarvi questa storia con un'amica che si trovare a convolare sotto il temporale: la consolerà certo di più del nostro 'sposa bagnata, sposa fortunata'.
E se siete ancora prese dall'ansia di seguire alla perfezione l'etichetta, fate un bel respiro e rilassarvi: ricordate infatti che i celeberrimi sposini William e Kate avevano annunciato le nozze tramite Facebook e spedito gli inviti via fax...

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento: