3 aprile 2012

La pittura: un mezzo per svelare la fragilità dell'animo umano

Laura Montorio intervista Igor Molin, pittore originario dell'isola di Burano a Venezia che tutt'ora ha in corso una mostra personale presso la Galerie l'Echaudè di Parigi nel quartire di Saint Germain des Pres.

Igor Molin nel suo studio

Ciao Igor, questa è un'intervista, quindi, metti giù i colori e vai a lavarti le mani, ok?
Sono talmente disordinato e pasticcione quando lavoro che dovrei lavarmi dalla testa ai piedi! 
Eh, eh..scherzo! Ma quante ore dipingi al giorno e per quanti giorni alla settimana?
Cerco di dipingere più che posso. Le mie mattine sono sempre impegnate a scuola, perciò tutti i pomeriggi e i week end sono all'insegna della pittura. Quando non insegno, dipingo circa 8-9 ore al giorno. Il mio studio è il mio abitat naturale dove rimarrei tutto il tempo.

PRIMA DELL'IMPATTO, carte, acrilico e olio su tela, 100x100 cm



Come i veri garzoni di bottega...non che tu sia un garzone,eh, eh.. ma lavori tantissimo!
Credo sia importante produrre costantemente per riuscire a creare e crescere. Il lavoro evolve solo quando "il mestiere" diventa un mezzo e non un obbiettivo fine a se stesso. E' il lavoro più bello che esista, e dedicargli tutto il mio tempo è un piacere, anche se molto spesso è faticoso e stressante.
  
Cos'è per te la pittura e perchè lo fai?
E' diventato un bisogno primario. Il bisogno di fare e creare è un'esigenza quotidiana. La pittura è la madre di ogni forma di comunicazione artistica grazie alla quale cerco, con grande passione, di esprimere la mia personale visione sulla contemporaneità.

RATATUILLE, carta, acrilico e olio su tela, 80x60 cm

Cosa vuoi dire al mondo con le tue opere?
Questo modo di esprimermi mette un po' in discussione alcuni valori pittorici e iconografici su cui avevo impostato la mia ricerca.
In realtà i soggetti sono sempre un pretesto per "denunciare" in modo sottile l'omologazione giovanile nei momenti di massima esposizione pubblica. Lo strappo, la casualità, il colore spruzzato e applicato irregolarmente ha la pretesa di ribadire il concetto. Quasi che la superficie pittorica diventi un qualcosa di fragile, deteriorato; e che il colore in questo abbia valore superficiale. Come gran parte del mondo giovanile contemporaneo.
E' ovvio il richiamo ai cartelloni pubblicitari, che al contrario di Rotella mi servono per contestualizzare questa mia poetica della superficialità, specchio della contemporaneità. Giovani al muro che si lasciano scoprire e deteriorare...un muro ben affrescato...ma malato, dove in alcuni punti emerge, tra i colori brillanti, una semplice sinopia. 
E' in corso una tua mostra personale presso la Galerie l' Echaudè di Parigi ..dall'Accademia di Belle Arti di Venezia a Parigi! Che esperienza è stata?
La mia prima personale a Parigi è stata inaugurata il 16 Febbraio, come dicevi tu alla Galerie L' Echaudé nel quartiere di Saint Germain des Pres. La mostra durerà fino al 24 marzo.

Dall'Accademia di Belle Arti di Venezia al centro di Parigi con una mostra personale.....è la realizzazione di un sogno (uno tra tanti). 
Quando si è studenti all'accademia difficilmente si può immaginare che da lì a pochi anni avrai la fortuna e l'onore di vedere i tuoi lavori esposti in una delle città d'arte più importanti al mondo. E' stato un percorso difficile sotto vari punti di vista che però si è rivelato meraviglioso in ogni sua tappa. 
In Italia non è facile per i giovani artisti, soprattutto se non si hanno notevoli possibilità economiche. Io, con umiltà credo, ho sempre cercato di portare avanti un progetto importante a prescindere dai risultati che sono stati altalenanti. La pittura è sempre stata una priorità.

L'esperienza in questi anni mi ha insegnato a non mollare mai e credere fermamente nelle mie potenzialità ma soprattutto nelle potenzialità delle mie opere.
L'avventura parigina da subito mi è sembrata un qualcosa di autentico, un' esperienza dal sapore antico. Una bella sfida mettersi in discussione con dei nuovi lavori in quel quartiere parigino che ha visto, nei primi anni del secolo scorso, sfidarsi e amarsi artisti indimenticabili.

Un buranello a Parigi.... un gran bel traguardo! Anzi....una gran bella tappa....perchè non ho di certo intenzione di fermarmi! 
Complimenti Igor! La tua determinazione e la tua sincerità bucano lo schermo.
Ma dove possiamo vedere tutte le tue opere?
Le mie opere sono quasi tutte pubblicate nel mio sito www.igormolin.it e nei siti delle varie gallerie con cui collaboro: Galerie L' Echaudé a Parigi, Galleria L' Occhio di Venezia, Galerija FO.VI. e Galerija Tenzor in Slovenia. 
So che parallelamente alla pittura insegni a scuola...che età hanno i tuoi allievi?
I mie ragazzi hanno dagli 11 ai 20 anni. Insegno alle scuole medie e al Liceo. Devo dire che per quanto difficile sia conciliare la scuola e la pittura, avere a che fare con queste nuove generazioni è stimolate e gratificante. 
Hai qualche consiglio da dargli?
E' il consiglio che ogni giorno cerco di imprimergli nel cervello: devono essere delle spugne e saper farsi coinvolgere a 360°. L'interesse e la curiosità li farà vivere situazioni che li formeranno facendoli diventare delle persone migliori. 
Grazie Igor per la tua disponibilità! Ti auguro il meglio perchè te lo meriti e le tue tele parlano da sole! Sono dei capolavori!
Grazie Laura, è davvero bello leggere le tue parole. Ne sono lusingato. Ti ringrazio per l'attenzione e il tempo che mi stai dedicando. 
Ci risentiamo presto per la prossima mostra a New York, ok?
Sicuramente. E' uno dei miei obbiettivi. Tieniti pronta perchè prima o poi ci riuscirò!

Non ho dubbi!

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