Laura Montorio intervista Adolfo Biolè, che a 60 anni ha cambiato vita creando 'Pian della Castagna', un posto magico per viandanti sognatori.
Ho conosciuto Adolfo durante il Cammino di Santiago. Io a piedi, lui a cavallo. Siamo arrivati a Santiago il 4 ottobre 2006, giorno del 60° compleanno di Adolfo. Grazie a FB ci siamo ritrovati e qualcosa mi dice che non ci perderemo più.
L'ho intervistato perchè spero che la sua autenticità vi arrivi dritta al cuore così come è arrivata al mio.
L'ho intervistato perchè spero che la sua autenticità vi arrivi dritta al cuore così come è arrivata al mio.
Adolfo Biolè |
Carissimo Adolfo è un
piacere ritrovarti dopo circa sei anni dal Cammino di Santiago, come
stai?
Ciao
Laura, adesso sto bene...ma ti confesso che dopo il mio viaggio sono stati tali e
tanti i cambiamenti della mia vita che stento anch'io a crederci. Metabolizzare
i cambiamenti così radicali richiede molta energia e fiducia in se
stessi. All'inizio sembra di non farcela ma poi tutto si risolve. Come ben
sai "todo se comple". Sono tornato da Santiago deciso a cambiare la mia vita e ci
sono riuscito. E' stato difficile ma adesso posso dire di avercela fatta. Ne
valeva proprio la pena. Ho eliminato il superfluo facendo spazio dentro e fuori di me e poi ho riempito questi
spazi vuoti con quello che più desideravo da tempo. Santiago è stata
l'esperienza scatenante, il motore del mio
cambiamento.
Quanto
conta l'atteggiamento di umiltà nella ricerca di se
stessi?
La
vera conoscenza è quella di chi ammette di non sapere, quindi l'umiltà è tutto.
Quando capisci che il cambiamento non ti spaventa ma anzi ti dà energie la
smetti di essere presuntuoso e arrogante ovvero troppo sicuro di te. Non ne hai più
bisogno, impari da tutti, tutti ti possono insegnare qualcosa. Arrivi a capire
che la vera felicità è godere di quello che hai, non hai bisogno di tanti
oggetti per essere felice. Questa umiltà nell'affrontare la vita ti avvicina
agli altri, ti consente di condividere e di ascoltare. Le persone che incontro
se ne accorgono subito. Cambia il tuo sguardo il tuo modo di fare, il
tuo approccio nelle relazioni umane. Non hai più "bisogno"
degli altri ma "piacere" nel relazionarti. E' ben
diverso.
Pian della Castagna |
Con
gran piacere. Mentre ci trovavamo nei boschi della Galizia ho detto al mio
compagno di viaggio: perché abbiamo fatto un viaggio così lungo per poi trovare
quello che possiamo avere anche a casa? Perché non costruire qualcosa che faccia
rivivere questa esperienza umana, un posto dove le persone possono trovare la
stessa accoglienza che abbiamo trovato negli ostelli lungo il Cammino? E così è
nata l'idea di costruire un virtuale
punto tappa del Cammino nelle mie zone, nell'entroterra della Liguria , a
un'ora da casa mia. E' un posto magico dove ho creato un Agriturismo partendo da un
antico cascinale che già apparteneva alla
mia famiglia da circa 900 anni,
in cui le persone possono venire e trovare accoglienza, ascolto e
condivisione. Si tratta quindi di un agriturismo diverso, dove si organizzano
incontri su temi di interesse comune e, soprattutto, dove il viandante può
ritrovare se stesso.
Che meraviglia! Ma è
un posto aperto a tutti? Come funziona? E' necessario tesserarsi?
Il
posto è ovviamente per tutti, basta telefonare, siamo sempre aperti. Abbiamo 27
posti letto, una sala convegni ..persino una piccola sauna! Ovviamente ho i miei
cavalli e altri animali.
Avete anche un
sito?
Certo, ormai è indispensabile per farsi conoscere: www.piandellacastagna.it dove
pubblico tutti gli eventi che organizzo. Una mia invenzione, per così dire, sono
le Veglie, mutuate dai contadini che si radunavano nella stalla
partendo dai vari casali del vicinato e si incontravano per stare insieme. A
Pian della Castagna ogni settimana dedichiamo una serata ad
un tema con un relatore e con la partecipazione di tutti, dopo cena,
intorno al fuoco.
Come ti sei organizzato per la gestione? Penso che richieda molto tempo..hai lasciato il tuo lavoro da avvocato?
Ho
una socia che amministra l'azienda agricola mentre io vado avanti e indietro:
avvocato sino al giovedì e contadino e ristoratore per la parte della settimana
che rimane sino alla domenica. Che fatica tornare poi in Tribunale!
Fin'ora che riscontro hai
avuto? Ti sembra che le persone abbiano capito e
apprezzato?
Questa è la mia più grande soddisfazione: lo spirito che
anima questa mia iniziativa è condiviso da tutti i nostri ospiti. Dico ospiti, e non clienti, perché le persone si sentono a casa loro,
tutti capiscono questo spirito e molti ritornano. Non hai idea quante sono le
persone che hanno bisogno di essere ascoltate e di trovare un ambiente semplice
e vero. Altro che televisione e partite di calcio!
Ricordo come se fosse ieri l'arrivo a Santiago, quel silenzio di pace e serenità, i pellegrini con gli occhi lucidi...un'atmosfera unica ed irripetibile, vero?
Sì, anche io ricordo il mio arrivo sulla piazza davanti alla cattedrale. Siamo
passati con i cavalli lungo la
scalinata laterale e poi ci siamo fermati proprio al centro: in quel momento era
il centro della mia vita. Il 4 ottobre, giorno del mio compleanno, ero lì come sognavo da cinque lunghi anni. Mi sembrava un sogno e ho pianto.
A distanza di sei anni, pensi che il Cammino abbia cambiato la tua vita?
Come
ti dicevo Santiago è stata l'esperienza scatenante ma non posso dire che tutto
il mio cambiamento sia stato determinato solo dal
Cammino di Santiago. Piuttosto, posso affermare che Santiago è arrivato in
modo non casuale. Anzi posso dire adesso con certezza che nella vita non esiste
nulla di casuale. Ogni cosa arriva al momento giusto cioè quando siamo pronti a
riceverla.
Semmai siamo noi che non ci rendiamo conto subito di
quello che sta dietro agli accadimenti anche nei momenti importanti della nostra vita.
Occorre del tempo per capire. Di una cosa mi sono però accorto subito. Lungo il
Cammino ho abbandonato le cose superflue della mia vita, che erano tante, e per
così dire mi sono alleggerito per riprendere un diverso viaggio basato su
valori diversi più semplici e
veri.
L'esperienza più importante e bella è derivata dai
rapporti umani che ho sperimentato nel
viaggio, giorno per giorno. Se ci pensi anche tra noi è nata una amicizia
pur essendoci visti solo in due o
tre occasioni. Questo perché sul Cammino un attimo può durare tutta una
vita.
Ne sono certa Adolfo. Allora...più che un arrivo, è stata una partenza...
Eh
sì, lo dicono in tanti che il vero Cammino inizia e non finisce a Santiago. Nel
momento in cui questa esperienza mette in moto qualcosa dentro di te, inizia una
onda lunga che non sai su quale
spiaggia ti porterà!
Vedi Adolfo, io ho 30 anni e alla mia età trovo estremamente difficile mettermi in discussione su certi punti perchè le mie idee sono già formate. Cosa significa mettersi in discussione a 60 anni?
Se
mi permetti non credo che si possa affermare che le tue idee a trent'anni
siano "formate" come non lo sono per me a sessantacinque. Possiamo solo
dirlo in senso relativo, non assoluto. Lo sono per la Laura che sei adesso o per
l'Adolfo di oggi, ma non per quella che sarai o che sarò domani.
A
volte dobbiamo necessariamente credere di avere dei punti fissi per darci
sicurezza ma è pura illusione.
Neanche alla mia età posso dire di avere una situazione
stabile, anzi! Quell'onda lunga di cui parlavo mi fa sentire sempre in
movimento, ho il piacere di verificare quante volte cambio durante il corso
dell'anno. Non ho più bisogno di avere quelle sicurezze, quei punti fermi a cui
alludi tu. L' insicurezza, ovvero il cambiamento, diventa la vera linfa vitale.
Posso invece dire che se ho dormito per tanti anni, in cui non avevo
consapevolezza, adesso, proprio per l'esperienza iniziata a Santiago, mi sono
risvegliato da quel torpore e trovo forza nel cambiamento non debolezza.
So che hai pubblicato un libro sulla tua esperienza lungo il Cammino...
Ho pensato di
celebrare la mia esperienza dopo cinque anni per vedere quali sono stati i miei
cambiamenti in questo periodo. E poi ho avuto piacere a condividere quello che
sentivo pensando che qualcuno, leggendolo, possa trovare una spinta per cambiare.
Dunque, per tutti quelli che volessero approfondire, ricordiamo il libro...
"Santiago
là dove inizia il Cammino" questo è il titolo. Edizioni "Il Piviere". Si può
comperare anche su Internet. Io ne sono il curatore, ho raccolto
l'esperienza di alcuni miei amici scrittori limitandomi a scrivere due parti, il
viaggio vero e proprio e poi alcune riflessioni cinque anni
dopo.
La tua ricerca interiore a quali conclusioni ti ha portato?
Mi ha portato a capire che la mia
vita era dissennata, continuamente alla
ricerca di quello che non avevo mentre il poco che avevo giorno per giorno sul
Cammino era sufficiente. Questa specifica esperienza di abbandonare lungo la
strada quello che non mi serviva, a livello profondo, mi ha seguito anche dopo e
persiste anche adesso. Mi sento un uomo libero, non più condizionato dai falsi
miti di una società illusoria che specula sulla tua
infelicità.
C'è qualche consiglio che vorresti dare ai 30enni di
oggi?
Decidete con la vostra testa, uscite fuori dal gregge,
camminate con le vostre gambe, e soprattutto mettete amore in tutto quello che
fate.
Grazie di cuore Adolfo, è stato un piacere immenso.
Allora..buen camino!
Grazie a te Lauretta! sei rimasta
nel mio cuore...un attimo ....per sempre.
Quanto mi è servito leggervi.. Simona Diale
RispondiEliminaCiao Simona..non è mai troppo tardi, veramente!! Un abbraccio, grazie a te :-)
RispondiElimina